Il racconto umoristico: L. Pirandello, La patente.

“La Patente” è una novella scritta da L. Pirandello, pubblicata nel 1911 sul “Corriere della sera”.

TRAMA

La storia parla di Rosario Chiarchiaro, considerato iettatore. La commedia si apre con lui che si presenta in tribunale con una maschera, perché tutti lo vedono così e tutti, spaventati, fanno gli scongiuri quando lo incontrano per strada. Il giudice D’Andrea, però, non crede che la iella esista e vuole rendere giustizia a quest’uomo, che è stato messo al bando proprio perché gli altri credono che porti sfortuna.

Il giudice non ci pensa due volte ed è disposto a condannare il figlio del sindaco e un assessore, che devono rispondere per diffamazione dopo che questi hanno fatto scongiuri pubblici al passaggio di Chiarchiaro. Quest’ultimo, però, informa il giudice che gli avvocati dei querelati gli hanno chiesto si fornire prove testimonianze della sua capacità di portare iella.

In questo modo sarebbe lui a essere condannato, eppure è lui la vittima: a causa di questa diceria la sua famiglia non esce più di casa, nessuno lo vuole sposare, ha perso il lavoro e fa la fame. Per questo ha avuto un’idea: farsi pagare da chi teme la sua iella. Ha, pertanto, bisogno di essere condannato, per ottenere una vera e propria patente da iettatore, sì da poter svolgere questo lavoro.

Il giudice si rifiuta e quando Chiarchiaro chiede la sua patente da iettatore un colpo di vento fa cadere la gabbia dove viveva un cardellino, l’ultimo ricordo della madre del giudice. L’uccellino muore e tutti i giudici pagano lo iettatore, dandogli così la patente pubblica.

Buona lettura!

Scarica la novella qui: LA PATENTE

… e buona visione!

https://www.youtube.com/watch?v=2IkP16jteLA

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